Il 26 gennaio 2012 su ordine del pubblico ministero Caselli sono stati arrestati 26 compagni e compagne in tutta Italia, accusati di aver partecipato alla Resistenza in Val di Susa. La No Tav spaventa lo Stato, che ha messo in campo la sua arma più vile: la Repressione.
Da quattro mesi a questi compagni hanno tolto la libertà e a noi, che stiamo fuori, i loro volti e il loro calore. Diventa quindi necessario andare oltre le mura e le sbarre per cercare di capire cos’è la reclusione.
Rinchiudere con l’obiettivo di soffocare una lotta, non è servito: ha invece aperto nuovi terreni di riflessione ed azione, di confronto e di scontro. Anche per questo, aiutarli nella loro battaglia, significa difendere il diritto di tutti alla critica e alla rivendicazione di politiche territoriali alternative e sostenibili.
AVANZI DI GALERA propone una Evasione di Vissuti dal carcere. Una risposta alla necessità di parlare di cosa è la prigionia, e di come vi si può Resistere Attraverso un percorso a Tappe Forzate, l’ingegno, l’umanità, l’esperienza di chi è dentro verrà trasmessa a chi, fuori, vuole conoscere questa brutale realtà, e vuole combattere per contrastarla.
Il percorso è stato ideato e realizzato da un gruppo di donne che stanno portando avanti un riflessione politica privilegiando l’ascolto e il confronto e prestando attenzione non solo alla mente ma anche al corpo, ai sensi e alle emozioni. La prima iniziativa è stata ospitata dal Centro sociale autogestito Baraonda. Una mostra interattiva per denunciare cosa sia davvero vivere dietro le sbarre in Italia. Si tratta di un percorso che inizierà con un’immatricolazione, passerà attraverso alcuni ambienti evocativi dell’universo detentivo e si concluderà con una cena a base dei piatti di Gambero nero (Cibele Edizioni), raccolta di ricette dei detenuti.
Completano l’esperienza laboratori di narrazione e riflessione, un workshop sull’autocostruzione tratto da Innocenti evasioni. Manuale di oggettistica carceraria (ed. NoReply) e una mostra con oggetti, dati e documenti in grado di raccontare la situazione delle carceri in Italia. Inoltre sarà possibile il filesharing: chi si porta hardisk o pendrive, potrà scaricarsi film, bibliografia e documenti informativi e lasciare i suoi materiali in tema.
L’ingresso alla mostra è gratuito. Il prezzo della cena con le ricette del Gambero Nero è a sottoscrizione. Il ricavato è andato a sostegno delle spese legali per i militanti no tav.